Mutuo tasso fisso o variabile: come scegliere
L’acquisto di una nuova casa rappresenta uno dei momenti più importanti per la vita di un individuo. Specie per le coppie giovani, per le quali un nuovo appartamento porta con sé la promessa di tanti anni felici da vivere insieme.
Un momento tanto importante quanto complesso: non solo non è affatto semplice individuare sul mercato l’abitazione più adatta alle proprie esigenze, ma bisogna anche studiare per bene le diverse condizioni economiche che si presentano quando è necessario chiedere un finanziamento. Senza dubbio, una delle prime cose che ci si domanda è se sia meglio accendere un mutuo a tasso fisso o variabile, cosa comporta la scelta del primo e cosa, invece, comporta il secondo.
Proviamo quindi a fare chiarezza sulle differenze tra le due principali tipologie di finanziamento per l’acquisto di un immobile.
Mutuo a tasso variabile o fisso, guida alla scelta
Partiamo da una buona notizia: come riportato sul sito del Codacons lo scorso mese di settembre, sembra che, nonostante l’inflazione abbia ripreso a crescere, i tassi di interesse dei mutui non stiano seguendo lo stesso trend e rimangano ancora molto bassi. Merito indubbiamente della crisi legata alla pandemia e alle conseguenti restrizioni, che hanno determinato un periodo particolarmente vantaggioso per chi desidera chiedere un mutuo per acquistare casa. Ancora oggi, sembra quindi che sia preferibile optare per un finanziamento a tasso fisso, cosa che con molta probabilità, rimarrà valida anche per tutto il 2022.
Vediamo adesso cosa cambia tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile.
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Mutuo a tasso fisso: cos’è e quando sceglierlo
Lo dice la parola stessa: un mutuo a tasso fisso comporta il versamento di una rata che non varia nel tempo. Nel momento in cui l’acquirente decide di stipulare con il proprio istituto di credito un mutuo di questo tipo sa già che gli interessi rimarranno immutati e che quindi le oscillazioni del mercato non influiranno in alcun modo sulla cifra che dovrà versare. Che il mutuo per l’acquisto della propria casa venga stipulato per dieci o per trent’anni, la somma da pagare sarà quindi sempre la stessa fino alla fine. Ne consegue, però, che, essendo il tasso invariabile, sia impossibile sfruttare le eventuali condizioni vantaggiose che l’andamento degli indici potrebbe riservare. In sostanza, chi sceglie un mutuo a tasso fisso sceglie la sicurezza, a fronte degli scossoni che potrebbero in qualsiasi momento impattare sullo scenario economico e dunque sulla variabilità dei tassi. Tale scelta si presta perfettamente ad andare incontro alle esigenze di chi, ad esempio, porta a casa ogni mese uno stipendio fisso (o una pensione sempre uguale), che immagina che non possa crescere nel tempo. In questo caso, optare per una rata costante negli anni dona quindi una certa tranquillità.
Mutuo a tasso variabile: cos’è e quando sceglierlo
Al contrario di quanto accade quando si sceglie un mutuo a tasso fisso, nel caso del mutuo a tasso variabile la rata che l’acquirente si trova a pagare al proprio istituto di credito potrebbe cambiare nel corso del tempo. La variazione, che può avvenire in qualsiasi momento, può dipendere dall’inflazione registrata dal mercato, così come dall’andamento dell’Euribor, ossia l’indice che definisce il tasso di interesse medio stabilito dalle banche europee per i depositi. Tuttavia, le oscillazioni del mercato possono comportare anche delle variazioni del tasso di interesse a favore dell’acquirente. In questo modo, chi sceglie un mutuo a tasso variabile accetta gli eventuali rialzi a fronte di alcune condizioni che possono rivelarsi particolarmente vantaggiose. Chi non riesce a decidere tra un mutuo a tasso fisso o variabile e vorrebbe usufruire dei vantaggi che questa seconda opzione comporta senza però correre troppi rischi può optare per un mutuo con tasso variabile e rata costante oppure per un mutuo con CAP. Nel primo caso, la cifra da versare non varia ma a cambiare è il numero delle rate da sostenere. Con il mutuo con CAP si stabilisce un limite (il CAP) oltre il quale il tasso di interesse non può essere rialzato. Per quale tipo di contribuente può rivelarsi particolarmente conveniente sottoscrivere un mutuo a tasso variabile? Ad esempio, per chi ha un fatturato in crescita o chi prevede che il proprio stipendio aumenterà nel tempo; insomma, il tasso variabile si adatta a chi può permettersi di rischiare che la rata da pagare possa subire le variazioni del mercato.
Meglio il tasso fisso o variabile? I consigli di BabaCasa per la scelta
Dopo aver fatto un po’ di chiarezza riguardo la scelta tra mutuo a tasso fisso o variabile, vogliamo stilare una lista di consigli utili a chi desidera comprare casa e vuole vederci chiaro. La scelta del mutuo va ponderata molto attentamente ed è importante sapere quali parametri valutare prima di decidere.
· Innanzitutto, siate certi di mettervi nelle mani giuste: scegliete con molta cura il consulente o l’istituto di credito presso il quale accenderete il mutuo e valutate per bene le condizioni che vi verranno poste. Prendetevi tutto il tempo che vi serve prima di accettare qualsiasi proposta.
· Un bravo consulente dovrà darvi un prospetto il più preciso e dettagliato possibile dei costi che dovrete sostenere. Nel caso in cui non siate convinti né del tasso fisso e né di quello variabile, il vostro consulente potrà informarvi su alcune soluzioni alternative, come, ad esempio, il mutuo a tasso misto.
· È importante conoscere il significato di termini come spread e TAEG. Il primo indica il tasso applicato dall’istituto di credito alla richiesta di mutuo. Il secondo svela il costo reale degli interessi che il cliente dovrà pagare. Entrambi questi valori dovranno essere presi in considerazione prima di accettare qualsiasi proposta.
· Occorre compiere una scelta anche in base al motivo sottostante la richiesta del mutuo: si tratta dell’acquisto di una prima casa? O di una ristrutturazione? Nel primo caso, è bene informarsi circa le numerose agevolazioni previste dalla legge e che possono comportare una riduzione significativa delle spese da sostenere.
· Infine, la durata: per un mutuo di pochi anni, come quello richiesto ad esempio per sostenere i costi di una ristrutturazione, il tasso variabile potrebbe essere l’opzione giusta. Invece, nel caso di un mutuo trentennale, come quello per l’acquisto di un immobile, è preferibile conoscere sin da subito il valore degli interessi e dunque l’entità delle rate da versare.
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