Lavorare nel turismo e nel settore dell’accoglienza è il sogno di tanti! Un sogno che oggi è più semplice coronare, almeno da quando, negli ultimi decenni, si sono diffuse ovunque le diverse formule di affitto breve.
Tuttavia, per quanto affittacamere e piccoli bed and breakfast a conduzione familiare siano ormai onnipresenti in tutte le località turistiche, aprirne uno non è semplicissimo. Per poter avviare un’attività di questo tipo bisogna infatti studiare attentamente cosa dice la legge al riguardo e seguire un certo iter burocratico. I vantaggi di questa scelta, però, sono comunque innegabili: primo fra tutti, quello di poter disporre di un’interessante (e duratura) fonte di reddito.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza sul tema con i nostri consigli su come aprire un b&b e dare il via a una delle attività più divertenti del mondo.
Come aprire un bed and breakfast
Quando ci si chiede cosa fare per aprire un b&b bisogna innanzitutto conoscere le normative locali. Quella delle attività ricettive a conduzione familiare, categoria nella quale rientrano anche i bed and breakfast, è infatti una disciplina regolata soprattutto a livello regionale. Ciò vuol dire che ogni regione segue disposizioni diverse dalle altre. In totale, in Italia esistono 19 leggi regionali più due provinciali (quelle di Trento e Bolzano).
A livello statale, le disposizioni di riferimento sono quelle contenute nel Decreto Legislativo n. 79 del 2011.
Una volta preso atto di quanto stabilito dal quadro normativo della propria regione (che riguarderà, ad esempio, il numero massimo di camere e posti letto da predisporre, i periodi di apertura, e così via), all’aspirante gestore del b&b basterà presentare al proprio Comune i moduli necessari per la SCIA (ovvero la Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Oltre ai moduli della SCIA, a seconda di quanto previsto dalla legge locale, andranno consegnati anche altri documenti, come la fotocopia della polizza assicurativa o il contratto di acquisto dell’immobile nel quale viene aperto il b&b. In alcuni casi, può essere richiesto il pagamento delle spese di istruttoria, per un massimo di circa 150,00 euro.
Tassazione e vantaggi fiscali
A seconda che si decida di fare del proprio b&b un’attività saltuaria o continuativa le cose, a livello fiscale, cambiano molto. Pertanto, quando si procede con le pratiche per l’apertura di una piccola struttura ricettiva occorre già avere le idee ben chiare in testa.
L’unico obbligo previsto per chi possiede un bed and breakfast che rimane aperto per brevi periodi è quello di conservare la documentazione quotidiana (scontrini, ricevute, bollette). Non è infatti richiesta l’apertura di una partita IVA né, tantomeno, l’iscrizione alla Camera di Commercio o al Registro delle Imprese. Non vi è neanche l’obbligo di tenere i libri contabili. Nel caso di un’attività occasionale, basterà quindi indicare i redditi percepiti dalla struttura ricettiva nella normale dichiarazione dei redditi.
Le cose cambiano quando il reddito percepito dagli incassi supera una certa cifra (entro i 65.000 euro annui si può aderire al regime forfettario, nettamente agevolato rispetto al regime ordinario) e l’attività ricettiva viene esercitata in modo continuo. In questo caso, infatti, il proprietario del bed and breakfast dovrà, per legge, sia aprire una partita IVA e sia iscriversi alla Camera di Commercio. Dovrà inoltre tenere i libri contabili ed emettere una fattura per ogni ospite della sua struttura. Dovrà versare i contributi INPS previsti per il settore degli Artigiani e dei Commercianti, così come le varie addizionali previste.
La differenza tra b&b e affittacamere
È capitato a tutti di soggiornare in una struttura che viene definita “affittacamere” ma che presenta gli stessi identici servizi offerti da un b&b. Eppure, una differenza c’è. Solitamente, infatti, i cosiddetti affittacamere rientrano tra le attività di impresa di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente e che lavorano in maniera continuativa tutto l’anno, fatturando cifre più alte. Potrebbe essere il caso, ad esempio, di chi vive esclusivamente degli introiti della propria struttura ricettiva e non possiede altre fonti di guadagno. Come per l’apertura di un b&b, chi desidera trasformare la propria casa in un affittacamere deve rivolgersi allo sportello SUAP del Comune e, allo stesso modo, presentare la richiesta di SCIA. Dovrà aprire una partita IVA, iscriversi alla Camera di Commercio e soddisfare i numerosi adempimenti fiscali previsti per le attività del settore. A differenza di un b&b, però, un affittacamere non va incontro alle stesse limitazioni riguardo al numero massimo di posti letto o ai giorni consentiti per lo svolgimento delle attività.
Cosa serve per aprire un bed and breakfast?
Come deve essere strutturato un bed and breakfast?
La risposta a questa domanda è contenuta sempre nelle normative regionali, che chiariscono i requisiti per aprire un b&b.
Di solito, sono previsti un numero minimo e un numero massimo per le camere (da 3 a 6) e un numero minimo e uno massimo per i posti letto (da 6 a 20). Da questi dipende poi il numero di bagni che deve essere presente all’interno della struttura.
La disposizione delle camere da letto deve essere tale per cui ogni ospite possa accedere alla sua senza dover attraversare le altre. Anche la superficie delle stanze è regolata dalle norme locali.
Ancora, ecco un altro punto chiave di questa guida su come aprire un b&b: cosa dice la legge a proposito dei servizi offerti dalla struttura?
Le norme prevedono che la prima colazione sia servita per legge. La somministrazione di cibi e alimenti segue il regime fiscale scelto dal gestore: nel caso, infatti, di un b&b aperto senza partita IVA, è possibile servire solo prodotti confezionati. Nel caso di un b&b che nasce come attività di impresa, invece, è possibile somministrare anche cibi manipolati o prodotti homemade (come le classiche torte fatte in casa), purché si possiedano le autorizzazioni della ASL e siano pienamente rispettate le norme HACCP.
Camere e ambienti comuni del b&b devono essere puliti e messi in ordine quotidianamente, mentre la biancheria delle stanze da letto e dei bagni va sostituita non appena si libera la stanza e prima dell’arrivo dell’ospite successivo.
Tra i doveri del proprietario della struttura rientra quello di fornire alla questura locale i nomi degli ospiti entro le 24 ore dal loro arrivo.
Infine, è necessario indicare chiaramente le tariffe applicate per il soggiorno: queste vanno segnalate all’ufficio di competenza nonché riportate su una targa all’interno della struttura.
Quali sono le spese da sostenere per aprire un b&b?
Aprire le porte della propria casa ai turisti e gestire un bed and breakfast può rivelarsi un’attività davvero interessante, ma occhio alle spese!
Bisogna essere consapevoli del fatto che, soprattutto all’inizio, può essere necessario compiere degli investimenti notevoli. Specie se si decide di aprire il bed and breakfast in una vecchia casa di famiglia che richiede importanti interventi di ristrutturazione, oppure se si desidera acquistare un nuovo immobile o, ancora, prenderne uno in affitto.
Di certo, è necessario che la struttura presenti tutti gli impianti a norma e rispetti gli standard previsti dalla normativa antincendio e dalle altre leggi sulla sicurezza degli ambienti. Sono tutte spese che è opportuno mettere a budget quando ci si chiede come aprire un b&b. Le camere vanno poi arredate secondo lo stile preferito dai proprietari e le esigenze del target di turisti ai quali ci si rivolge. Una scelta intelligente è quella di adeguare la propria struttura in ottica ecocompatibile per ridurne l’impatto ambientale. A questo proposito, vi invitiamo a leggere i nostri suggerimenti per una casa (o un b&b) più green. Vanno messe a budget anche le spese di normale amministrazione di una struttura ricettiva: gli interventi ordinari e straordinari di manutenzione, le bollette, il collegamento a internet (che ormai figura tra i desiderata imprescindibili dei viaggiatori), i costi del servizio di pulizia delle camere e noleggio (o lavaggio) della biancheria, e così via.
All’inizio della propria attività, può essere inoltre il caso di fare un piccolo investimento nella promozione della struttura, specie se questa è collocata in una zona molto turistica dove la competizione con hotel e b&b è molto forte. Può essere quindi utile chiedere l’aiuto di un professionista per la creazione di un sito internet o l’attuazione di strategie di visibilità sui canali social.
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